La ricorrenza dei 100 anni dall’inizio della prima guerra mondiale verrà ricordata dal Centro Sereno Regis per mettere in evidenza l’opposizione integrale a tutte le guerre. Nel convegno dello scorso anno, “100 anni di guerra, 100 anni di pace” abbiamo ripercorso questo periodo storico attraverso l’alternativa delle lotte nonviolente.
Quest’anno ci soffermeremo sulle esperienze di obiezione di coscienza al servizio militare, come modalità radicale di resistenza alla guerra basata sull’imperativo categorico del “non uccidere”.
Mentre gran parte degli stati portavano la loro gioventù al macello nei campi di battaglia, molti giovani, soprattutto nei paesi anglosassoni, si rifiutarono di combattere per motivi religiosi, umanitari, filosofici o politici e si organizzazarono politicamente. Nel 1914 venne fondato il Movimento Internazionale della Riconciliazione (International Fellowship of Reconciliation IFOR) e successivamente, nel 1921, la War Resister’s International (Internazionale dei resistenti alla guerra) con lo scopo specifico di diffondere l’obiezione di coscienza ovunque nel mondo.
Le radici profonde dell’obiezione di coscienza affondano nell’antichità, da Antigone a san Massimiliano, quando la coscienza umana è posta di fronte al dilemma se si debba ubbidienza alla legittima autorità anche quando ordina di uccidere o di commettere una ingiustizia. Le lotte condotte negli ultimi 100 anni, costate centinaia di anni di carcere, hanno portato a riconoscere l’obiezione di coscienza dalla maggior parte degli stati democratici e dalle stesse Nazioni Unite come diritto della persona umana, sebbene siano ancora molti i paesi dove questo diritto viene violato.
Oggi l’obiezione di coscienza si è estesa sia alle spese militari, sia ai militari in servizio, che rifiutano di eseguire ordini palesemente ingiusti, sia a coloro che denunciano le malefatte delle istituzioni, militari e civili.
Di fronte alle gravi minacce che pesano sull’umanità, dalla incessante corsa agli armamenti, specialmente quelli nucleari, alla distruzione ambientale e al cambiamento climatico globale, alla dilagante miseria su scala globale, è fondamentale educare le nuove generazioni a una coscienza critica in grado di trasformare in maniera nonviolenta l’intero sistema politico, economico e militare oggi dominante.
PROGRAMMA
Venerdì 2 ottobre
17,30
Presentazione del Convegno, Paolo Candelari
17,45
L’avv. Bruno Segre, che ha difesa molti degli obiettori di coscienza nel dopoguerra presenta il film “Non uccidere” di Autant Lara
18,30
Proiezione del film “Non uccidere” di Claude Autant Lara
Sabato 3 ottobre
9,30
Saluti ai partecipanti
Introduzione ai temi del mattino, Paolo Candelari
9,45 – 10,30
Coscienza e legge, Federica Curzi
10,30 – 10,45
Intermezzo a cura del gruppo Antigone
10,45 – 11.15
Domande e riflessioni
11,15 – 11,45
L’obiezione di coscienza nei paesi anglosassoni durante la prima guerra mondiale, Vanessa Maher
11,45 – 12,00
Intermezzo a cura del gruppo Antigone
12,00 – 12,20
Storia dell’obiezione di coscienza in Italia, dopo il 1945, Marco Labbate
12,20 – 13,00
Testimonianze dirette su obiezione di coscienza in Italia
13,00 – 14,30
Pausa pranzo
Intermezzo a cura del gruppo Antigone
14,30-15,15
Introduzione ai temi del pomeriggio e proiezione breve video sui refusnik (soldati israeliani che rifiutano di prestare servizio nei territori occupati).
15,15 – 15,30
Intermezzo a cura del gruppo Antigone
15,30 – 17,00
Dall’obiezione di coscienza alla disubbidienza civile l’approccio nonviolento alla lotta per il cambiamento
A cura del gruppo EdAP del CSSR
17,00 – 18,00
Dibattito, proposte, conclusioni